Il compartimento sud dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl lancia un allarme sulla gestione del personale da parte di Autolinee Toscane nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena, con un’attenzione particolare alla situazione senese. «Il management di Autolinee Toscane ha un problema grosso come una casa nella gestione del personale nelle tre province di Arezzo, Grosseto e Siena, e il sindacato non è più disposto a stare al gioco dello “stop and go” nel confronto con l’azienda. Che continua a non affrontare i problemi da lungo tempo sul tavolo. Problemi che Autolinee governa (o meglio non governa) in modo unilaterale puntando solo sul recupero di produttività, e mortificando i lavoratori costretti a sobbarcarsi straordinari continui, nastri lavorativi giornalieri fino a 11 ore e nepotismi inaccettabili nella gestione del personale amministrativo. Una situazione generalizzata in tutta l’area sud – Arezzo, Grosseto e Siena – ma che ha il proprio picco negativo nella provincia di Siena», affermano i rappresentanti sindacali.
Secondo i sindacati, il dipartimento senese è sottorganico da almeno quattro anni, con un deficit di 25-30 autisti. «Dal 15 settembre al 23 ottobre di quest’anno, ad esempio, il personale di macchina ha accumulato 2.600 ore di straordinario per garantire il regolare svolgimento delle corse, e nonostante questo l’azienda si è rifiutata di assumere tre autisti abilitati e con esperienza», spiegano. Le difficoltà nell’organizzazione dei turni e nello straordinario hanno portato a un aumento delle richieste di riconoscimento della Legge 104 e delle assenze per malattia, con gli autisti sempre più stressati e affetti dai sintomi tipici del burnout.
I problemi segnalati non riguardano solo il personale, ma anche le tratte subappaltate a piccole società, dove spesso si verificano soppressioni improvvise delle corse, salti di fermate o l’utilizzo di pullman da 24 posti invece dei 58 previsti. Non mancano criticità strutturali, come i capolinea privi di servizi minimi per gli autisti, come nel caso di San Gimignano, e un confronto sindacale continuamente rinviato dal capo dipartimento. Questa situazione ha portato i sindacati a inoltrare un esposto all’Ispettorato del lavoro per il mancato rispetto del contratto di secondo livello.
A questo si aggiungono dubbi sulla gestione del personale amministrativo in tutte e tre le province. A Siena, in particolare, i sindacati denunciano la mancata pubblicazione della manifestazione d’interesse per il ruolo di viceresponsabile della movimentazione, e ipotesi di introduzione di una nuova figura non prevista in organico. «Il tutto privilegiando persone prive di esperienza, e non ricollocando in ruoli amministrativi autisti non più idonei in aspettativa da due anni, che a breve rischiano di perdere il lavoro», sottolineano.
«Stando così le cose – concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl – non possiamo non esplicitare pubblicamente il nostro malcontento nei confronti dell’azienda. Rispetto alla quale, se non cambierà velocemente approccio, prenderemo iniziative decise a tutela dei lavoratori».

