Ha cercato di sostenere l’esame di lingua italiana al posto dell’amico all’Università per Stranieri di Siena per fargli ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo ma è stato smascherato e denunciato insieme all’amico dalla Polizia di Stato. Un 22enne cittadino kosovaro, residente in un comune della provincia senese, si è presentato nei giorni scorsi alla sessione d’esame di lingua italiana presso l’Università per Stranieri effettuando regolarmente la registrazione con i propri documenti.
Successivamente, però, seduto all’interno dell’aula dove si sarebbe svolta la prova d’esame, al suo posto, è stata riscontrata la presenza di un altro candidato, con in mano il documento del kosovaro, riconosciuto dai responsabili dell’Ateneo in quanto, in passato, aveva già sostenuto un esame di lingua propedeutico al rilascio della cittadinanza italiana.
Il giovane, cittadino italiano 31enne di origine boliviana, in un primo momento ha fornito banali giustificazioni alle osservazioni sulla mancata somiglianza col soggetto ritratto sul documento d’identità ma, successivamente, ha ammesso di essersi sostituito per aiutare l’amico in difficoltà nel superamento dell’esame.
Gli agenti della DIGOS della Questura di Siena, allertati dai responsabili dell’Ateneo, hanno fermato ed identificato i due che anche con loro hanno ammesso le loro responsabilità.
Il giovane kosovaro, in particolare, ha riferito di aver ceduto il documento all’amico nei corridoi dell’Università, dopo la prima fase dell’identificazione: il superamento dell’esame sarebbe stato infatti un requisito per il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo ma la difficoltà con la lingua italiana l’aveva indotto a trovare un rimedio.
Al termine dell’attività, gli agenti della DIGOS hanno denunciato entrambi per il reato di sostituzione di persona, segnalando, nel contempo, al locale Ufficio Immigrazione il 22enne per i provvedimenti di competenza in ordine al soggiorno sul territorio nazionale.
Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.