Un bilancio severo quello tracciato da Riccardo Vannetti, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Colle di Val d’Elsa, a un anno dall’insediamento dell’attuale giunta. «Dopo un anno – afferma Vannetti – non una sola promessa è stata mantenuta. Vedo tante dichiarazioni social e molta apparenza, ma mancano gli interventi reali. Soprattutto non c’è un piano, una direzione precisa da seguire».
Nel mirino dell’opposizione anche la centralità data alla candidatura di Colle a Capitale Italiana della Cultura 2028, che secondo Vannetti non può sostituire una programmazione organica. «Oggi la narrazione della maggioranza è completamente improntata sulla candidatura, ma non credo che basti incontrare qualche personaggio di spicco e indossare una maglietta con il logo Colle per fare il salto di qualità». L’esponente PD critica il programma culturale presentato, giudicato poco innovativo: «Se leggiamo il calendario fino a dicembre, troviamo per lo più appuntamenti abituali: la notte bianca, la fiera degli uccelli, qualche evento sportivo e sagre».
Il consigliere passa poi in rassegna una serie di promesse fatte in campagna elettorale e secondo lui rimaste in sospeso: «Sulla Fabbrichina silenzio completo, a parte una battuta in consiglio. L’ascensore? Ancora bloccato. Il Teatro dei Varii doveva essere riaperto da settimane, ma è chiuso. I bagni di Santa Caterina dovevano essere riqualificati in tempi rapidi, ma i lavori non sono mai partiti».
Non mancano critiche anche su progetti precedenti che, secondo Vannetti, l’attuale giunta avrebbe tentato di “rivendicare” come propri: «Abbiamo assistito a un penoso teatrino sulla Stazione di Posta e sul Capannone Maccari, progetti ideati e finanziati nel 2022. La giunta ha voluto attribuirsi meriti personali, ignorando il lavoro fatto in precedenza». Un altro punto toccato è la gestione del verde e del decoro urbano: «Chiunque sia dotato di un minimo di obiettività può constatare che l’aspetto della città non è cambiato di una virgola, tra incuria e sporcizia». E sul famoso “tubone”, tema centrale nella campagna elettorale, aggiunge: «Il sindaco aveva promesso un’ordinanza immediata contro l’impianto. Oggi non se ne parla nemmeno più».
Infine, Vannetti solleva dubbi sul recente Piano Operativo Comunale: «È stato tolto il vincolo ambientale sull’Elsa, lasciando la porta aperta a nuove edificazioni nella zona fluviale». Il consigliere conclude con un interrogativo rivolto alla città: «Che cosa dobbiamo pensare? Che stiamo semplicemente navigando a vista? Io spero di no. Spero che si rimettano al più presto i piedi per terra e che si cominci a lavorare con serietà sulla sostanza dei problemi più che sull’apparenza».