Si è tenuto venerdì 2 maggio, presso la Presidenza della Regione Toscana, un incontro cruciale sulla vertenza Beko, che coinvolge 299 lavoratori dello stabilimento di viale Toselli a Siena. A confrontarsi con il presidente della Regione Eugenio Giani sono state le segreterie provinciali di FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL di Siena, insieme a una delegazione di lavoratori.
Durante il confronto, i rappresentanti sindacali hanno ribadito con forza la necessità di passare dalle parole ai fatti, dando concreta attuazione all’accordo già sottoscritto, che prevede un progetto di reindustrializzazione serio, duraturo e credibile.
“È fondamentale che tutte le forze politiche e istituzionali, a partire proprio dalla Regione, si impegnino affinché il piano di rilancio venga realizzato nel più breve tempo possibile – affermano i sindacati –. Il tempo stringe: il 31 dicembre 2025 è prevista la chiusura delle linee produttive. Non possiamo aspettare oltre”.
L’obiettivo dichiarato dalle sigle sindacali è chiaro e non negoziabile: salvaguardare l’intero perimetro occupazionale dei 299 lavoratori coinvolti. “Non accetteremo soluzioni parziali, spezzatini produttivi o proposte inadeguate che non garantiscano un futuro lavorativo stabile e dignitoso”, sottolineano FIM, FIOM e UILM.
Nel corso dell’incontro, è stato rilanciato un appello all’unità e alla responsabilità da parte di tutte le istituzioni: “Servono sinergie a ogni livello per garantire un futuro industriale solido, sostenibile e inclusivo per Siena e per tutto il territorio”.
Secondo i sindacati, il progetto di rilancio dovrà essere credibile così come il soggetto industriale incaricato di realizzarlo. Solo così si potrà dare garanzia di lavoro duraturo non soltanto ai dipendenti attuali, ma anche alle generazioni future.
Intanto la mobilitazione dei lavoratori prosegue, così come l’impegno sindacale per vigilare sul rispetto degli impegni presi. “È il momento di non fermarsi agli impegni verbali – concludono le organizzazioni – ma di agire. Servono fatti concreti. Ora”.