I docenti del Sarrocchi di Siena: ''Restare in silenzio di fronte alla guerra è una scelta politica tragica''

I docenti del Sarrocchi di Siena: ''Restare in silenzio di fronte alla guerra è una scelta politica tragica''
sarrocchi di siena
Oltre due terzi degli insegnanti dell'IIS Sarrocchi firmano un documento per la pace e contro ogni forma di violenza, richiamando il valore educativo della giustizia e del diritto internazionale

Un forte appello alla pace e alla responsabilità civile arriva dall’Istituto di Istruzione Superiore “Tito Sarrocchi” di Siena. Oltre due terzi dei docenti hanno sottoscritto un documento condiviso che rappresenta una presa di posizione netta contro le guerre in corso e l’indifferenza del mondo occidentale, ribadendo il ruolo della scuola come luogo di formazione alla cittadinanza attiva e consapevole.

«Sarebbe giusto, entrando in classe, dedicare attenzione costante al valore che la pace deve avere nella vita di ogni essere umano», scrivono i docenti, sottolineando come la scuola non possa «tacere, tra di noi e con studenti e studentesse, se l’anno scolastico è iniziato in uno scenario europeo e mediorientale ulteriormente compromesso».

Nel documento, gli insegnanti del Sarrocchi esprimono «solidarietà alla popolazione ucraina» e «dolorosa indignazione per ciò che sta avvenendo in Palestina», ricordando che la pace autentica «non può che affondare le proprie radici nella giustizia sociale, economica e politica» e nel rifiuto di «ogni discriminazione e gerarchia tra i popoli».

La riflessione dei docenti si concentra in particolare sulla situazione in Medio Oriente: «La drammatica situazione che ormai da anni vivono la Striscia di Gaza e la Cisgiordania» – scrivono – «è frutto della progressiva occupazione, deportazione e segregazione compiute ai danni della popolazione palestinese». E aggiungono: «Se ora assistiamo anche alla distruzione materiale e morale della Striscia, ciò è stato possibile non solo per la potenza militare dello Stato di Israele, ma anche per l’indifferenza dell’Occidente».

Nel testo si chiede con forza «il rispetto del Diritto Internazionale, l’immediata cessazione delle ostilità e la ricerca di soluzioni pacifiche che pongano al centro la dignità e i diritti fondamentali di ogni essere umano».

I docenti del Sarrocchi ribadiscono il valore educativo di un impegno attivo: «Restare in silenzio di fronte alla barbarie è una scelta politica, ma in un senso tragico, che tanta Storia ha già condannato». E concludono con un invito alla scuola tutta: «Aprire le finestre della scuola e guardare anche fuori di esse, insieme alle studentesse e agli studenti, per insegnare loro che davvero “la Storia siamo noi”».

 

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