All’Accabì di Poggibonsi, il passato prende vita attraverso un filo, un nome, un colore. La mostra “Bandiere della Pace” accoglie i visitatori con una forza silenziosa ma profonda. Sono bandiere nate nel secondo dopoguerra, realizzate da centinaia di donne che hanno scelto di rispondere alla guerra e alla distruzione con un gesto semplice e simbolico: cucire.
Con ago e filo, hanno unito pezzi di stoffa, ma anche ideali, speranze, visioni di un mondo diverso. Ogni bandiera è unica. Ogni nome ricamato è la traccia viva di una donna che ha creduto nella pace, nella giustizia, nei diritti. Ogni striscia di stoffa racconta una storia. Una storia femminile, collettiva, potente.
C'è, ad esempio, il nome di Firmina Mori, riscoperto tra i ricami di una delle bandiere esposte: un nome che torna alla luce dopo decenni, e con lui torna a farsi sentire la voce di chi ha lottato silenziosamente per costruire un futuro diverso.
La mostra, curata dall’Archivio UDI della Provincia di Siena, è molto più di un’esposizione. È un invito a riscoprire il valore della memoria, della solidarietà, della partecipazione. Un gesto semplice, ma potente: cucire insieme per costruire, ancora oggi, una possibilità di pace.