Radicondoli Festival 2025, palcoscenico di idee. Giani: ''Cultura viva nella Toscana diffusa''

Radicondoli Festival 2025, palcoscenico di idee. Giani: ''Cultura viva nella Toscana diffusa''
Radicondoli Festival
Radicondoli, dal 12 al 31 luglio vive il suo Festival che racconta la comunità cittadina, la socialità, la realtà di un tempo quotidiano da vivere e abitare

Un borgo della provincia senese diventa per tre settimane un magazzino di invenzioni, un posto dedicato alla sperimentazione culturale, un luogo aperto e attento alla creatività espressiva ed alle forme del nuovo declinate in tutti i possibili modi, dal teatro alla musica fino alle relazioni fra le persone.

“Radicondoli, torna il Festival in quello scenario straordinario della Toscana diffusa – nelle parole del presidente Giani - in cui il paese medievale si rapporta all'ambiente con una bellezza che ha ispirato anche il maestro Berio di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Un momento vissuto dall'amministrazione comunale con spettacoli e con momenti importanti in una rassegna completa di grande respiro che ci sentiamo come Regione di sostenere e di invitare a frequentare. Le iniziative culturali organizzate nei borghi durante il periodo estivo fanno parte di un contesto dove scenari naturali, storia, tradizioni e cultura rappresentano un punto di riferimento fondamentale dell’identità che la Toscana sa esprimere ed offrire”.

“Da anni – aggiunge il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini – il Ministero della Cultura, assieme alla Regione Toscana, al Comune e Radicondoli Arte, dedica un’attenzione decisamente importante al Festival di Radicondoli. È un riconoscimento oggettivo del valore culturale di questa manifestazione che ha una storia ormai quasi quarantennale e l'Amministrazione intende continuare ad accompagnare. La politica di valorizzazione delle aree interne, dei borghi e della cultura della Toscana sostenuta dalla Regione trova proprio in questo genere di iniziative il suo senso più autentico. Per questo stiamo già pensando alla prossima edizione e ultimando le procedure per l’acquisizione di un monastero di clausura presente nel borgo cittadino che comprende un giardino di circa duemila metri quadrati finora mai aperto al pubblico. Diventerà un parco aperto a tutti e un luogo dedicato alle attività culturali. Vorremmo diventasse la casa del Festival edizione 2026”.

La trentanovesima edizione della rassegna, presentata oggi presso la sede della Giunta regionale toscana, riassume lo spirito innovativo del Festival in una nutrita agenda di appuntamenti teatrali, artistici e culturali curati dal regista Massimo Luconi.

“Il Festival di Radicondoli – spiega Luconi - consolida una propria dimensione di festival di teatro, aperto alle nuove tendenze, ma anche solidamente strutturato sulla drammaturgia classica e anche quella proposta da giovani e giovanissimi. Un festival aperto al mondo ed alle nuove tendenze estetiche, ma anche alle altre culture. Abbiamo una sezione aperta alle espressioni culturali di altri territori, ad esempio il Senegal, la Svezia, il Belgio con un gruppo misto africano e belga. C’è un’attenzione rivolta al racconto di ciò che è accaduto e accade oggi in Palestina e quindi è una rassegna che sa integrare parole e narrazioni diverse. Saranno presenti nomi importanti del teatro italiano, tra cui Laura Mariloni e Paola Pitagora, giovani e altri outsider che proporranno progetti originali o adattati per il Festival”.

Il programma di Radicondoli 2025 presenta proposte originali di spettacoli e work in progress tra tradizione e progetti innovativi di scrittura, molti in anteprima nazionale, con particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea italiana. In cartellone anche interventi d'arte ambientale, in un formato parallelo e complementare al festival di teatro, che affiancheranno gli spettacoli dal vivo.

Fra i progetti del Festival si segnala la sezione “Finestre sul mondo”, dove trovano spazio esperienze narrative ed artistiche originali, innovative e poco rappresentate sui palcoscenici italiani. È il caso della compagnia Phoenix, diretta da Abdou Gueye, che da anni sviluppa per il Festival progetti di scambio, laboratori di drammaturgia e progettazione teatrale, che presenterà il 18 luglio “Alors, tue moi” di Aristide Tarnagda con Francesco Dendi e Vincenza Pastore.

La compagnia teatrale belga Le nimis groupe propone il 27 luglio il suo "Portraits sans paysage", un lavoro di analisi sui modi in cui gli stranieri vengono segregati e sul lavoro umanitario nei campi profughi di tutto il mondo, portando in scena testimonianze oculari.

La nuova edizione del Festival dedica spazio temi e questioni di attualità, tra cui l'immigrazione, le altre culture, la vicenda palestinese, con un programma che vede in scena il 30 l’opera poetica di Erri De Luca "Solo andata", inserita in un progetto della cantante Flo che, insieme a KORE, un coro di 12 donne, costruisce un percorso sulla vocalità e sulla narrazione sonora tra parola e musica. Poesie che parlano di persone che passano il mare in un viaggio senza ritorno.

Nella stessa sezione della rassegna l'attrice napoletana ma di origini palestinesi Dalal Suleiman porterà sul palco il 14 luglio "Un dettaglio minore", opera tratta dal romanzo di Adania Shibli ed adattata nell’ambito di un progetto curato da Massimo Luconi che riporta l’attenzione del pubblico indietro nel tempo fino al 1949 raccontando l’attacco di alcuni soldati israeliani ad un gruppo di beduini nel deserto del Negev per ripercorrere oggi le vicende di quegli anni.

Tra le presenze ormai affermate presso il pubblico italiano quelle di Paola Pitagora, che presenterà il 19 luglio "Il paradiso di Accattone" dagli appunti di Pasolini, un viaggio nella Roma degli anni '60, quella della Dolce Vita e della scoperta delle borgate romane.

Arianna Scommegna propone invece il 29 luglio un reading dedicato a "La Storia" di Elsa Morante, un caso letterario fin dalla sua uscita nel 1974. Alessandro Benvenuti sarà presente il 20 luglio con "Pillole di me", nelle sue parole "un po' di robe comiche, un po' recitate, un po' lette, per raccontare il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una comicità condensata in pillole salvifiche".

Il 25 luglio Elena Bucci e Marco Sgrosso saranno in scena con il loro "Risate di gioia, storie di gente di teatro" dove racconteranno, attraverso studi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente di teatro, le radici di un'arte che è al centro della vita sociale, culturale e politica delle comunità.

Il programma completo del Festival è disponibile consultando la pagina https://radicondoliarte.org/

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