“Desidero rassicurare tutta la cittadinanza sul fatto che le azioni intraprese dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese per la dismissione o cessazione di contratti relativi a forniture sanitarie in service o a noleggio non comportano alcun pregiudizio per la qualità, la sicurezza e la continuità assistenziale. Non ci sarà alcuna conseguenza negativa sulla capacità produttiva delle strutture sanitarie interessate, né un allungamento delle liste di attesa”. Così l’assessore alla sanità del Comune di Siena, Giuseppe Giordano, ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia, Monica Crociani, Bernardo Maggiorelli, Enzo De Risi, Sarah Campani, Pierluigi De Angelis, Maria Antonietta Campolo, Marco Ballini e Francesca Borghi in merito alle conseguenze della riduzione dei costi legate alle forniture sanitarie in service e noleggio presso l'Azienda ospedaliera universitaria senese durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 29 maggio.
“E’ un tema importante – ha proseguito l’assessore – , anche alla luce delle recenti decisioni della Regione Toscana che hanno previsto un contenimento dei costi di esercizio per l’anno 2025, assegnando all’Azienda ospedaliera universitaria senese un budget più ristretto. È proprio in questo contesto che la direzione aziendale ha ritenuto opportuno avviare un’analisi delle apparecchiature in noleggio o service, valutando caso per caso l’opportunità di razionalizzare le risorse”.
“Dall’aggiornamento ricevuto dalla direzione Aous – ha spiegato Giordano – è emerso che le dismissioni hanno riguardato esclusivamente apparecchiature non utilizzate, oppure sottoutilizzate e in questi casi è stata incentivata la condivisione tra strutture diverse delle tecnologie comuni, mantenendo invariata la capacità produttiva complessiva. Altre dismissioni hanno interessato apparecchiature sostituite da nuove tecnologie equivalenti, di proprietà, consentendo l’interruzione dei contratti di noleggio senza alcuna riduzione dell’offerta tecnologica”.
“La direzione stessa ha tenuto a precisare – ha aggiunto l’assessore – che l’unico effetto di queste misure è stato un efficientamento dei processi e delle attività, senza alcuna incidenza sull’erogazione delle prestazioni sanitarie né sui tempi di attesa. A conferma di ciò, la percentuale di prenotazioni avvenute nei primi mesi del 2025 entro i tempi previsti a livello nazionale per prestazioni che richiedono l’impiego di apparecchiature è salita al 91,8 per cento, a fronte dell’89,6 per cento registrato nello stesso periodo del 2024”.
“Non possiamo però nascondere – ha concluso Giordano – che permane una criticità importante legata alla carenza di sale operatorie, che di fatto impedisce di rispondere adeguatamente alla domanda interna per interventi in day surgery. Questo costringerà, stando alle informazioni in nostro possesso, i professionisti dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, chirurghi, ortopedici e otorinolaringoiatri, a svolgere attività chirurgica presso strutture accreditate private. A loro va il nostro sincero ringraziamento: si stanno rendendo disponibili a operare fuori dalle proprie strutture pur di ridurre le liste di attesa, nelle quali ci sono ancora pazienti in attesa da prima del 30 giugno 2023”.
Il consigliere del Gruppo Fratelli d’Italia Monica Crociani, che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “soddisfatta e ringrazio per aver preso a cuore questa interrogazione. Vorrei aggiungere che per quanto riguarda gli apparecchi obsoleti era necessario pensare prima per una loro sostituzione; su quelli non utilizzati o sottoutilizzati la domanda è come mai ci sia questo mancato utilizzo: probabilmente perché non c’è adeguato personale che possa utilizzare questi strumenti. L’ospedale lavora principalmente la mattina, proprio perché non c’è personale. E’ una problematica importante che riguarda chi dirige l’Azienda ospedaliera. Ci sono delle criticità importanti relative al personale, che né la Regione, né i vari direttori generali hanno risolto nel tempo. La Regione si nasconde adesso dietro al fatto che il governo ha stanziato meno risorse, ma è una falsità, le risorse sono state aumentate rispetto agli anni scorsi. C’è una cattiva gestione dei soldi pubblici, sia a livello regionale, che a livello locale da parte dell’azienda”.