Un agente della casa di reclusione di Ranza a San Gimignano è stato aggredito nel pomeriggio del 4 luglio 2025,colpito con tale forza da rendere necessario il trasporto d'urgenza in codice rosso al Pronto Soccorso di Siena, dove i medici hanno diagnosticato una prognosi di 30 giorni. L'agente, che svolgeva servizio di vigilanza e osservazione, è stato aggredito nel circuito dell'Alta Sicurezza.
L'Unione Sindacale Polizia Penitenziaria (USPP) ha reagito con ferma condanna all'episodio attraverso il segretario regionale toscano, dottor Daniele Santoro, che ha espresso solidarietà al collega aggredito. "A San Gimignano si è consolidato un modello gestionale fallimentare", denuncia Santoro, "Dove in nome di una pseudo-rieducazione 'da salotto' è stato svuotato ogni principio di custodia, vigilanza e rispetto del regolamento penitenziario". Il sindacato contesta in particolare la concessione di "Privilegi fuori da ogni logica detentiva" ai detenuti dell'Alta Sicurezza, tra cui pranzi collettivi per soggetti di "spessore criminale come mafiosi, camorristi e 'ndranghetisti" e attività ricreative definite "da villaggio turistico". Particolarmente grave, secondo l'USPP, la lentezza con cui sono stati adottati i provvedimenti disciplinari, visto che il detenuto aggressore è stato allontanato dal reparto solo il giorno successivo all'aggressione, dopo oltre 24 ore dall'episodio.
"È inaccettabile che un'aggressione così grave venga gestita con tale lentezza e superficialità", sottolinea il comunicato sindacale, che chiede l'allontanamento immediato e definitivo del detenuto dalla struttura di San Gimignano, definendo la sua permanenza "Una minaccia concreta per la sicurezza dell'intero istituto". L'USPP ha formulato richieste specifiche al Provveditorato Regionale: immediata adozione di provvedimenti ispettivi presso l'istituto, accertamento di eventuali responsabilità per la mancata tutela del personale e verifica della coerenza tra le attività trattamentali autorizzate e la classificazione dei detenuti Alta Sicurezza, "Oggi gestiti come fossero custodia attenuata". Il sindacato richiama inoltre l'applicazione delle circolari del Dipartimento (3689/6139 del 22 luglio 2020 e 3701/6151 del 3 aprile 2023) che prevedono "indicazioni chiare e vincolanti per la gestione dei casi di aggressione". "Non si può più restare in silenzio mentre i lavoratori in divisa vengono mandati al massacro", avverte l'USPP, che minaccia di proclamare "ogni forma di mobilitazione sindacale" se non arriveranno "risposte immediate e concrete".
Anche il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria di Ranza ha definito le condizioni del carcere “precarie”, auspicando l'attuazione di provvedimenti "volti a migliorare le condizioni psicofisiche dei detenuti, ma soprattutto quelle del personale addetto alla sicurezza"