Il Comune di Siena ha annunciato un progetto di risistemazione della pavimentazione stradale di Piazza Amendola, conosciuta storicamente come Piazza d’Armi. Un intervento che, secondo quanto trapelato, comporterebbe la rimozione delle attuali alberature di pini marittimi (Pinus pinaster).
La decisione ha sollevato le preoccupazioni del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), che – su segnalazione di residenti – ha presentato in data 1 dicembre 2025 una richiesta formale di accesso civico, informazioni ambientali e valutazione degli atti, coinvolgendo il Ministero della Cultura, la Regione Toscana, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Comune di Siena, i Carabinieri Forestali e informando la Procura della Repubblica.
Secondo quanto riportato dal GrIG, i pini verrebbero “sostituiti da altre essenze”, senza tuttavia che il Comune abbia chiarito quali specie siano state individuate. L’associazione ecologista sottolinea inoltre che esistono “tecniche ormai consolidate per l’effettuazione dei lavori di viabilità e pavimentazione stradale con la salvaguardia delle alberature”, lasciando intendere che il taglio degli alberi non sarebbe necessariamente l’unica soluzione possibile.
Un altro punto critico riguarda la mancanza di informazioni sull’eventuale presenza di problemi fitosanitari tali da richiedere la rimozione delle piante. Nel comunicato si legge infatti che “non si è a conoscenza dell’eventuale presenza o meno di problematiche fito-sanitarie che possano rendere necessaria la rimozione degli alberi”, come previsto anche dalla giurisprudenza, richiamando la sentenza del Consiglio di Stato del 27 ottobre 2022.
L’associazione ricorda inoltre che Piazza Amendola ricade in un’area sottoposta a vincolo culturale secondo il Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004), elemento che richiederebbe una particolare attenzione nella gestione delle alberature storiche.
Alla luce di questi elementi, il GrIG conclude ponendo una domanda diretta all’amministrazione comunale: “Perché tagliare gli alberi della Piazza d’Armi?”.
Fonte Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)

