Torrita di Siena, sequestro e controllo giudiziario per sfruttamento del lavoro in un autolavaggio

Torrita di Siena, sequestro e controllo giudiziario per sfruttamento del lavoro in un autolavaggio
procura di siena
Indagato un imprenditore per intermediazione illecita e sfruttamento: turni di 13 ore, salari da 1 euro all’ora e condizioni abitative degradanti per quattro lavoratori stranieri

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Siena, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo a Torrita di Siena un decreto di controllo giudiziario d’impresa e un sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Siena – Ufficio dei Giudici per le indagini preliminari e dell’udienza preliminare, nei confronti di una persona indagata per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, reato previsto dall’articolo 603 bis del codice penale.

L’indagine ha preso avvio nell’aprile 2025 da un’attività di monitoraggio dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena insieme al Nucleo Forestale di Rapolano Terme. L’obiettivo era verificare l’impiego irregolare o in nero di manodopera nel settore degli autolavaggi.

Le successive attività investigative, svolte con l’ausilio di testimonianze, pedinamenti, servizi di osservazione e sistemi di videosorveglianza, hanno consentito di delineare un quadro indiziario a carico dell’indagato, che ha portato alla richiesta di applicazione della misura cautelare reale.

Secondo le ipotesi formulate, l’uomo avrebbe impiegato quattro cittadini stranieri a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno. Tra le contestazioni: retribuzioni di circa 1 euro l’ora, turni di 10-13 ore al giorno senza pause né giorni di riposo, violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e condizioni abitative degradanti. Tre dipendenti, infatti, sarebbero stati costretti a vivere all’interno dello stesso autolavaggio, in ambienti inidonei e privi di adeguati standard igienico-sanitari.

Parallelamente, il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza ha condotto accertamenti patrimoniali sull’indagato e sulle sue imprese, individuando beni e disponibilità finanziarie da sottoporre a sequestro. Il provvedimento, disposto dal Gip, ha previsto:

il controllo giudiziario dell’impresa individuale e delle attività economiche collegate, con la nomina di un amministratore giudiziario, al fine di non compromettere i livelli occupazionali e il valore aziendale;

il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di profitti ritenuti illeciti per un totale di 40.045 euro.

La Procura ricorda che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, in base al principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato potrà essere accertata solo con una sentenza definitiva di condanna.

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